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Una pedana per crescere: il Club Scherma Palermo alla I Prova Nazionale Under 14 di Sciabola ad Ariccia

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La Gara Nazionale Under 14 si è conclusa e, come sempre, torniamo a casa con tanti spunti di riflessione. I nostri giovani schermidori hanno vissuto una competizione intensa, fatta di sudore, difficoltà e, soprattutto, lezioni preziose da ricavare. È stata un’occasione per confrontarsi con avversari di alto livello e per mettersi alla prova, anche dal punto di vista mentale. Tornare in sala con una maggiore consapevolezza sarà il primo passo verso il miglioramento.


Giovanissimi Sciabola: tra potenziale e consapevolezza

In pedana per questa categoria c’erano Alan Savarese, Gabriele Panzeca e Mathias Cicala, che hanno affrontato la gara con risultati diversi e molte aree di lavoro su cui concentrarsi.

  • Alan Savarese ha iniziato con tre vittorie consecutive, dimostrando che il potenziale c’è. Tuttavia, la prima sconfitta ha incrinato la sua concentrazione, portandolo a perdere quella continuità necessaria per avanzare nelle eliminatorie. Il 41° posto su 74 è il punto di partenza per lavorare sulla gestione mentale.

  • Gabriele Panzeca ha affrontato la gara con un atteggiamento poco grintoso, che ha limitato il suo rendimento. Nonostante le tre vittorie nel girone, nella diretta non è riuscito a imporsi, terminando 46°. Serve più convinzione nelle sue azioni e più fiducia nelle sue capacità.

  • Mathias Cicala, con un girone senza vittorie, ha mostrato poca reattività e sicurezza. Nonostante la vittoria al primo turno di diretta, il 60° posto finale evidenzia la necessità di un lavoro su atteggiamento e tenuta mentale. La grinta, in pedana, deve essere costruita in sala.


Ragazzi Sciabola: credere di più in sé stessi

Nella categoria Ragazzi, Riccardo Guarino e Riccardo La Placa hanno dimostrato come la tecnica da sola non basti: senza convinzione e un atteggiamento vincente, è difficile andare lontano.

  • Riccardo Guarino ha mostrato una buona solidità tecnica nel girone (4 vittorie, 1 sconfitta), ma nei momenti decisivi è mancata la fiducia necessaria per affrontare l’assalto con maggiore convinzione. Il 33° posto su 77 è un risultato positivo, ma c’è ancora da lavorare sulla resistenza mentale e fisica negli assalti lunghi.

  • Riccardo La Placa ha avuto difficoltà fin dall’inizio, chiudendo il girone con una sola vittoria. La sua prestazione nella diretta ha evidenziato una mancanza di grinta e reattività. Il 66° posto richiede una riflessione più profonda: l’atteggiamento e la determinazione sono aspetti fondamentali su cui lavorare in sala.


Maschietti Sciabola: possiamo essere più incisivi?

Gabriele Zerbo ha affrontato la competizione tra alti e bassi emotivi. Dopo un girone complicato (1 vittoria, 5 sconfitte), ha reagito nelle dirette, vincendo il primo assalto con grinta. Tuttavia, la sua corsa si è fermata al turno successivo, con una sconfitta per 10-8. Il 32° posto su 56 è un segnale incoraggiante, ma ci pone una domanda: possiamo essere più incisivi? La risposta è sì, se impariamo a credere di più nelle nostre capacità. Troppe volte, infatti, abbiamo visto azioni non portate fino in fondo o costruite senza una chiara intenzione.


Allievi Sciabola: Pietro Lo Meo e la strada da percorrere

Pietro Lo Meo ha affrontato la gara con una buona solidità nel girone (4 vittorie, 2 sconfitte). Nel turno dei 32, però, è mancata quella convinzione necessaria per fare il salto di qualità. Il suo 33° posto su 68 è un risultato positivo, ma deve continuare a lavorare su tutti gli aspetti: tattica, tecnica e tenuta mentale. La strada è lunga, ma Pietro ha le qualità per percorrerla con successo.


Cosa abbiamo imparato?

Questa competizione ci lascia tante domande e altrettanti spunti di riflessione:

  • Possiamo essere più incisivi? La risposta è sì, ma dobbiamo imparare a credere in noi stessi, a portare gli attacchi con convinzione e a costruire azioni più chiare.

  • Cosa possiamo fare per migliorare la tenuta mentale? Troppi cali di concentrazione e poca reattività hanno compromesso diverse situazioni di gara. Allenare la mente sarà fondamentale.

  • Stiamo lavorando abbastanza sulla gestione della misura e del ritmo? Il controllo della pedana e la capacità di adattarsi all’avversario sono elementi che devono diventare automatismi.


Verso il futuro con consapevolezza

Non c’è gara senza crescita, e questa competizione lo ha dimostrato. I nostri atleti hanno affrontato sfide difficili, portando a casa non risultati ma sicuramente insegnamenti preziosi. Tornare in sala sarà l’occasione per riflettere su queste esperienze e lavorare per trasformarle in progressi concreti.

La strada è tracciata: ora tocca a noi percorrerla, con grinta, dedizione e quella fiducia in più che farà la differenza.

Forza Club Scherma Palermo!



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